Va a posto uno dei tasselli del programma del Movimento 5 Stelle, che dell’eliminazione dell’Ente e, soprattutto, della sua componente politica, ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Trionfa pure la democrazia diretta, dopo la consultazione on line della base. “Con noi i cittadini per la prima volta protagonisti del voto”.
“L’idea dell’abolizione delle Province, come quella della riduzione dei costi della politica – affermano i deputati – è entrata nel Palazzo assieme a noi. Prima, qui dentro e poi in ambito nazionale, certi temi erano tabù e mai avrebbero avuto diritto di cittadinanza nelle stanze del potere, dove finora si è sempre pensato alla coltivazione estensiva del proprio orticello. Fare funzionare i nuovi enti è ora compito del governo che deve cominciare da subito a lavorare al disegno di legge che assegni loro le competenze. Non aspetti, com’è suo costume, l’ultimo minuto per mettersi al lavoro e dimostri una volta tanto di avere le idee chiare sul futuro, visto che l’andamento dei lavori ha dimostrato tutt’altro e che solo alcuni nostri importanti correttivi hanno permesso che da quest’aula non uscisse un aborto. Ci riferiamo, ad esempio, al referendum per l’adesione ai liberi consorzi e alla costituzione delle città metropolitane secondo la formulazione dell’articolo 7, che non escludesse tutto il territorio circostante dagli eventuali benefici che alle città metropolitane deriveranno dalla futura programmazione europea”.
Sul tema delle Province, il Movimento tiene a sottolineare come si sia concretizzato uno storico esempio di democrazia diretta. “A decidere – affermano i deputati – sono stati i cittadini, che abbiamo chiamato ad esprimersi tramite una votazione on line. Non ci pare che la vecchia politica abbia mai fatto qualcosa del genere”.