“Quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Catania è preoccupante e chiaramente occorre aspettarne gli sviluppi, ma se le ipotesi dell’accusa, dovessero essere confermate e supportate da sentenze passate in giudicato, avremmo la prova materiale che elezioni regionali di novembre sono state falsate”.
A dichiararlo sono i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars a proposito di presunti episodi di voto di scambio emersi dall’inchiesta della Procura di Catania per corruzione elettorale sulle elezioni regionali del 2017.
“Quando sostenevamo – dicono i deputati – che per le regionali in Sicilia ci fosse il serio rischio di pratiche clientelari di scambio elettorale, e non a caso parlavamo di impresentabili nelle liste e rischio di inquinamento del voto, siamo stati ignorati dal governo Gentiloni che ha bocciato la richiesta di intervento degli osservatori dell’Osce. Nel frattempo, gli uomini di partito, da destra a sinistra, ci prendevano in giro dicendo che era impossibile chiederne l’intervento dato che si trattava di “consultazioni locali”. Eppure a supporto della nostra tesi, c’erano anche dei precedenti”.
“Qualche mese dopo – rivelano i deputati M5S – a smentire chi allora strumentalmente ci attaccava, sono stati gli stessi osservatori dell’Osce: ci hanno contattato prima delle elezioni politiche 2018 e due settimane prima del voto del 4 marzo. Con loro abbiamo avuto una fitta interlocuzione”.