“Le donne continuano a scassarci la minc…”.
Deve aver pensato questo Pippo Gianni, riprendendo una sua storica frase, dopo aver letto un vecchio post nel meetup dei Grilli Aretusei di cui di seguito riportiamo il link:
Il fatto che poi quel post risalga al lontano 2009 e che l’autore si firmi con un nome femminile, non ha trattenuto il deputato dal presentare una querela per diffamazione contro ignoti (contrariamente a quanto scritto da alcuni pseudo-giornalisti che si “muovono” molto su facebook, i Grilli Aretusei non possono essere querelati non essendo nemmeno costituiti in associazione). La notizia è stata pubblicata a mezzo stampa dal Giornale di Sicilia il 21/09/2012.
E’ bastata però la semplice obiezione relativa alla data del post per far si che i sostenitori del deputato Gianni presenti sui social network e messi di fronte all’evidenza dell’assurdo, cercassero di giustificare la querela con il fatto che i “grillini” avevano recentemente “ripreso” la falsa notizia. Per confutare ciò basta leggere il post incriminato per capire che l’intera discussione è lì ferma dal 2009 (da 3 anni e mezzo!!!).
Tutta la vicenda induce una seria riflessione. Perché mai il deputato Pippo Gianni presenta una querela a 38 giorni dalle elezioni regionali?
Tutto ciò ha il sapore di trovata elettorale, a maggior ragione se si considera che il contenuto del post incriminato è stato copiato pari-pari e senza aggiungere una virgola dal libro “Disonorevoli Nostrani”. Siamo davvero così sicuri che il deputato sia venuto a conoscenza del fatto che in rete circolassero quelle informazioni solo da poco, ovvero da quando ha presentato la querela? Le medesime infatti sono riportate anche da wikipedia.
Ma la cosa ancora più assurda è che una semplice ricerca su Google rivela centinaia di risultati relativi a siti internet che hanno pubblicato lo stesso scritto che ricordiamo, ha una fonte ben precisa e non è frutto della fantasia o delle considerazioni personali di una “grillina” o “grillino“. Ma ovviamente è più semplice querelare un ignoto/a facendo passare il messaggio che si colpisce il Movimento 5 Stelle. In questo modo la notizia ha un impatto mediatico maggiore. Anche se va precisato che il gruppo dei Grilli Aretusei del 2009 oggi è una realtà trasformata (prima di tutto al suo interno con tante energie diverse da quelle presenti nel 2009) che ha preso consapevolezza concretizzandosi in quello che oggi è il Movimento 5 Stelle a Siracusa…Stiamo parlando di due cose ben distinte.
Dall’articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia si apprende inoltre che Gianni intende devolvere in beneficenza il risarcimento del danno subito. Bene, i suoi sostenitori saranno sicuramente sollevati nel sapere che l’onorevole potrà contribuire in solido fin da subito al risanamento (anche se parziale) dei problemi della città di Siracusa.
Da questo video è infatti possibile evincere come venga fatto del volantinaggio con delle modalità che secondo noi violano apertamente le ordinanze ed i regolamenti vigenti. Il video è stato girato a metà settembre:
[M5S] Elezioni ARS 2012: Volantinaggio regolare o no?
I volantini ritratti nel video sono proprio quelli che sponsorizzano la ricandidatura all’ARS di Pippo Gianni (un fermo immagine chiarirà la questione anche ai più dubbiosi) e non possono essere messi nei parabrezza delle auto. A nostro avviso vi sono gli estremi per spiccare la sanzione amministrativa prevista in questi casi (fonti ZERONOVE.TV, COMUNE DI SIRACUSA e PRIMARADIO.NET). Allo stesso modo, osservando i volantini dell’onorevole Gianni, si può notare come non vengano riportate le informazioni sul committente e su chi li stampa. L’articolo 29 della legge 81 del 25 marzo 1993 infatti riporta: “Tutte le pubblicazioni di propaganda elettorale a mezzo di scritti, stampa o fotostampa, radio, televisione, incisione magnetica ed ogni altro mezzo di divulgazione, debbono indicare il nome del committente responsabile”. Anche in questo caso è prevista una sanzione.
Il video ed i volantini sono già stati consegnati la scorsa settimana alla polizia municipale ed in particolare all’attenzione del comandante Giovanni Monterosso che siamo certi avvierà nei termini dovuti tutti gli accertamenti del caso e si attiverà in ogni modo per far rispettare quanto la legge prescrive. Ovviamente sugli sviluppi di questa vicenda cercheremo di tenervi aggiornati.