Oggi è il 5 ottobre 2012, e per chi non lo sapesse questa è la Giornata mondiale dell’insegnante…
Io sono un’insegnate e la giornata di oggi mi ha richiamato alla mente ricordi lasciati in cassetto.
Ho deciso di diventare insegnante a 15 anni.
La mamma insegnava ad usare il cervello col ragionamento e la critica, io adoravo il rispetto del corpo e le sfide giocose che fanno tanto bene all’animo. In fondo così diverse non siamo…
La mamma, un portento nelle sue materie, amata e odiata, ma sempre rispettata e ammirata; terribile a casa, severa in classe, uno spasso durante le gite che si curava di organizzare per i suoi “ragazzi” e che riteneva altrettanto indispensabili alla loro crescita.
Ancora i suoi “ex” incontrandola corrono a salutarla e le chiedono dei suoi famosi quaderni, dove annotava tutto e dove si legge la loro storia scolastica… Uno spasso!
Merita mia madre una festa mondiale perché lei era e resta un’ INSEGNANTE!
C’è chi insegnante lo è solo a metà e non per negligenza…
A me non è dato gioire dei risultati del mio lavoro, non mi è possibile completare la formazione dei miei alunni. Quando mi è concesso insegnare, adesso sempre di più in maniera saltuaria, mi si chiede di valutarli senza un briciolo di conoscenza e di attrezzature, “a comu è gghè” detto alla sicula.
Nessuno tra qualche anno si ricorderà di noi insegnanti precari, in bene o in male, nessuno ci potrà ringraziare per gli insegnamenti appresi, né ci potrà maledire per avergli rovinato le giornate scolastiche.
Un anno è troppo poco per lasciare un segno.
Giornata mondiale degli insegnanti… Forse nel resto del mondo, perché in Italia, e qui in Sicilia di sicuro e nella mia provincia ancora di più, l’insegnante non vale più a niente se non ,a volte, tra le sole mura di un edificio spesso malconcio e insicuro.
Emma Giannì, Insegnante precaria dal 198…? Non mi ricordo più.
Candidata all’Ars
M5S – Sciacca